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SOLARE TERMICO

Un impianto solare termico consente la produzione di acqua calda sanitaria attraverso la conversione diretta di energia solare in energia termica. Si tratta quindi di una soluzione efficace che comporta un notevole risparmio energetico poiché sfrutta una fonte di energia rinnovabile, quella solare, riducendo significativamente le emissioni di CO2. Al tempo stesso, tuttavia, una scarsa o scorretta manutenzione può ridurne in maniera decisiva l’efficienza. Del resto, nonostante il solare termico sia un sistema dal funzionamento sostanzialmente semplice, è comunque consigliabile una buona e attenta manutenzione per garantirne il corretto e duraturo funzionamento.

Per garantire il corretto funzionamento di un impianto solare termico , nel corso del suo ciclo di vita occorre programmare controlli periodici e interventi di manutenzione.
I principali interventi sono:

  1. Pulizia collettori solari: comunemente chiamati “pannelli solari termici”, i collettori solari sono dei dispositivi per la conversione dell’energia solare in energia termica, capaci di trasferire quest’ultima in un accumulatore termico in modo da poterla utilizzare per la produzione di acqua calda e il riscaldamento degli ambienti. La manutenzione dei collettori solari prevede una pulizia periodica delle superfici ed una verifica delle caratteristiche del fluido vettore per un perfetto e duraturo funzionamento del pannello solare.
  2. Verifica dell’integrità dei componenti: la verifica dell’integrità del vetro di copertura è semplice e può essere eseguita visivamente dal proprietario stesso, senza bisogno di un intervento esperto. Ci sono altri controlli che invece riguardano componenti specifici e particolarmente sensibili come la membrana del vaso di espansione e le valvole di sfiato e di sicurezza per cui è consigliabile contattare uno specialista.
  3. Verifica del fluido termovettore: nel caso in cui l’impianto solare termico sia dotato di una miscela di acqua e antigelo (una soluzione sempre più comune), è importante verificare lo stato e la composizione del fluido termovettore. La procedura prevede il controllo della percentuale di glicole antigelo presenti nella miscela e la verifica della sua acidità: nel caso in cui il pH dovesse scendere sotto il valore di 6,6 potrebbe infatti diventare corrosivo.